La pratica della cremazione è in Italia in costante crescita.
Le varie forme di sepoltura in Italia, nel 2012, sono: inumazione (in terra) 33%, tumulazione (loculo e tomba) 52%, cremazione 15%. Il Nord Italia è storicamente patria della pratica cremazionista (27% in Lombardia, sfiora il 40% a Lodi); nelle regioni del Centro Italia le percentuali indicano un significativo e progressivo incremento (nel Lazio e Toscana 11%); nelle regioni del Sud e nelle Isole si rilevano le percentuali più basse (in Sicilia meno dell’1%).

La cremazione è un atto di consapevolezza, di progresso e di civiltà, ed anche una pratica igienica ed ecologica che permette di ridurre, in modo significativo, gli spazi e i costi destinati ai defunti.

Con la cremazione si può contribuire a risparmiare sull'ambiente che dobbiamo considerare in prestito e da consegnare alle generazioni future, risparmiare il suolo e le sue ricchezze. Infatti quasi 40 urne stanno nello spazio di un avello, e che, quando si sceglie la dispersione delle ceneri, queste ritornano nell'infinito della natura.

 

La Federazione Italiana per la Cremazione risponde alle più frequenti domande (FAQ) sulla cremazione, in apposita pagina del proprio sito web.

 

Perché scegliere la cremazione?

Per i laici, come per le persone autenticamente religiose, esiste una sacralità della vita e una sacralità della morte, senza la quale una società è votata ad una involuzione senza speranza. Il ricordo del defunto, il culto della memoria, il rispetto del dolore dei parenti è un segno di civiltà. L’esplicita condanna della cremazione da parte della Chiesa Cattolica, risalente al 1886, è stata revocata nel 1963 attraverso l’Istruzione “Piam et Constantem”, ove si autorizza la sepoltura ecclesiastica per i fedeli che hanno scelto di farsi cremare. L’abbruciamento del cadavere, come non tocca l’anima e non impedisce all’Onnipotenza Divina di ricostruire il corpo, non è cosa contraria alla religione cristiana. Così il Pontefice Paolo VI ha approvato, il 5 luglio 1963, l’Istruzione del Santo Uffizio. Pertanto, i Cristiani Cattolici sono liberi di scegliere fra inumazione e cremazione.

 

Come aderire?

Essere soci significa garantirsi la piena tutela del diritto alla cremazione, anche contro la volontà dei superstiti. Vi sono tre possibilità per aderire alla cremazione:

  1. un testamento registrato dal notaio; può risultare tardivo perché i testamenti si aprono di solito dopo le esequie,
  2. un testamento olografo, cioè scritto di proprio pugno e completo di luogo, data e firma, può andare smarrito, se non custodito da persona affidabile,
  3. l'iscrizione ad una Società per la Cremazione (Socrem). Questo è il modo più semplice e più sicuro perché garantisce che la volontà sia rispettata. SOCREM si impegna, se necessario, a far valere la volontà del socio, anche contro l’eventuale negligenza o contrarietà dei parenti.

Le Società per la Cremazione, come la SOCREM Lodi, sono associazioni senza scopo di lucro, eredi di un movimento nato nella seconda metà dell'Ottocento, che promuovono gli ideali cremazionisti sulla base di elevati principi etici e morali. L'iscrizione alla SOCREM di Lodi. è valida su tutto il territorio nazionale.

 

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